in punta di piedi
Un Orto Botanico è un luogo vivo, dedicato alla conoscenza scientifica e destinato a coltivare un legame intimo tra esseri umani e natura. La diversità dei nostri ospiti vegetali e animali, il patrimonio storico e culturale e le interazioni che ne emergono richiedono attenzioni speciali sia durante la visita che nella gestione. Anche per questo cerchiamo di fare scelte precise, nel rispetto della sostenibilità ambientale e cercando di tradurre in prassi il modo in cui l’uomo dovrebbe relazionarsi con gli ambienti naturali: in punta di piedi.
Seguendo questo spirito, preferiamo assecondare la crescita naturale delle piante e le loro spontanee relazioni con l’ambiente. Con l’eccezione di elementi vincolati, come le siepi del giardino all’italiana, non si eseguono potature formali se non per questioni di sicurezza e salubrità delle piante.
La gestione delle risorse è oculata e improntata a principi di sostenibilità. Questo significa che l’irrigazione è destinata a garantire la sopravvivenza in caso di siccità, ma non ad assicurare un impatto estetico quando le risorse naturali non sono sufficienti. Nel prossimo futuro vorremmo tenere traccia dei diversi consumi di acqua legati ai diversi stili di gestione che identificano le tre zone dell’orto (giardino all’italiana, all’inglese, arboreto) così come provvederemo a calcolare quanta anidride carbonica viene trattenuta dalle nostre piante e a mappare la biodiversità animale qui ospitata. Il materiale vegetale di scarto è oggetto di compostaggio a uso locale e lasciamo appositamente alcuni frutti e fiori appassiti sugli alberi e per terra, per farli restare nelle dinamiche naturali (humus, nutrimento per animali e insetti). Analogamente e con l’eccezione dei principali sentieri e dei luoghi in cui vi siano rischi per i visitatori, parte delle foglie cadute dagli alberi è lasciata al suolo.
Alcune piante annuali vengono appositamente lasciate compiere tutto il ciclo vitale, senza intervenire quando iniziano ad appassire durante la fruttificazione, per consentire l’osservazione della loro intera esistenza, che non si limita alle fasi che l’uomo considera esteticamente più pregevoli. Non usiamo insetticidi se non in casi estremi e sempre in maniera mirata e per brevi periodi, preferendo quelli selettivi e adottando strategie multiple seppur deboli. Cerchiamo di ricorrere alla lotta integrata per la gestione di insetti che possono creare danno alle piante e fastidio a noi uomini. Tali ospiti non vanno intesi come un segno di degrado, ma di vitalità dell’Orto. Questo implica più lavoro per noi e come in ogni luogo naturale è possibile la presenza di zanzare o di piccole popolazioni di parassiti vegetali, ma aiuta a tutelare e preservare la biodiversità.
Nel complesso, la presenza umana è appositamente contenuta, mirata ad accompagnare la resilienza naturale e i suoi cicli: un orto botanico, oltre che un luogo di scienza e di fruizione, è anche un luogo che sa accogliere e apprezzare ciò che è diverso da noi in tutte le sue manifestazioni.