Grigio è bello
Spulciare la considerazione umana sul grigio è una mesta esperienza: nessuna frase, proverbio, affermazione porta a un valore positivo: il grigio è assenza di vita, smarrimento, spegnimento, tristezza, noia, nebbia della speranza inesaudita, bleah, pussavìa maledetta tinta del logorio della vita moderna. Per uno che maneggiava i colori come Kandinsky “Il grigio è silenzioso e immobile, ma la sua è l’immobilità senza speranza”.
Molte piante non sarebbero d’accordo. Anzi, non lo sono proprio: per loro il grigio è la speranza di cavarsela contro un sacco di rogne risolvendo in silenzio problemi e pericoli totalmente diversi tra loro.
La luce tanto bramata, intanto, è un problema quando è troppa. Certo, non diventano gamberi come noi in spiaggia ma anche le piante devono fare i conti coi danni dei raggi ultravioletti ed evitare di scaldarsi troppo quando il sole è a picco sulle loro foglie. Arrostire cellule ed enzimi è un attimo per chi si è adattato a vivere in un ambiente privo dell’ombrellone degli alberi. Poi c’è la questione dell’umidità e del vento, che ci farà anche comodo per il bucato, ma quando circola secco e teso porta via troppo vapore acqueo e disidrata le foglie. Infine ci sono quei rompiscatole dei bruchi, che mordicchiano pascolando con le loro zampette e non possono essere scacciati con un colpo di mano.
Per il senecio di questa foto, ma anche per stelle alpine, lavande, elicrisi, artemisie e tutte quelle piante che ci appaiono grigie come gli olivi, questo colore così vituperato ha un valore che a Kandinsky sfuggiva. A tingere in grisaglia le foglie non è un pigmento ma uno strato di fitti peli, cellule morte di mille forme lineari o ramificate che in un colpo solo rifrangono la luce in eccesso, tengono fresca e ombreggiata la foglia meglio del radiatore dell’auto, intrappolano un sottile cuscinetto umido vicino alla lamina impedendo il circolo d’aria e mettono agli insetti la stessa voglia che avete voi di passeggiare in mezzo a un gomitolo inestricabile di rovi.
Altro che immobilità senza speranza e tetro grigiore, per quelle piante il grigio è il colore che combatte il logorio della vita (moderna e non solo).