la Saintpaulia è un po’ asociale
Ogni mamma che si rispetti ha ricevuto in dono una violetta africana. Pianta da salotto, prodiga di fiori viola intenso e pelosina di foglia, offre una serie di atout perfetti per spuntarla sulle altre piante-per-mamma, inclusa una dimensione ideale il posizionamento a centrotavola. Non è facile far prosperare una Saintpaulia: occorre il famigerato pollice verde. Il che si traduce in un mix esoterico di microclimi, vezzeggiamenti e attenzioni assortite che in genere perdono la loro aura mitica non appena si squarcia il velo sulla fisiologia e sull’ecologia delle piante. Queste ultime infatti spiegano come questa pianta reagisca a continui sfregamenti manuali (quelle foglie di pelouche …) e all’esposizione a profumi come quelli presenti sulle nostre mani. La prende male, pare. In particolare, il contatto fisico determina una minore crescita delle foglie mentre la presenza di sostanze volatili amplifica la sofferenza della pianta: le foglie invecchiano più rapidamente, dando agli individui un aspetto stentato.
Sostanze che alle nostre narici determinano piacere equivalgono infatti a un rude “fatti più in là” nel bullismo vegetale. L’altra riflessione è legata ai sensi: le piante devono capire dove sono, in qualche modo. Così uno sfregamento è segnale di mancanza di spazio e suggerisce di incentivare le crescita delle foglie dalla parte opposta, più “libera” da impedimenti. La risposta delle piante agli stimoli meccanici è riassunta in un vocabolo ad hoc: tigmomorfogenesi. Dietro questo termine da Bartezzaghi a schema libero si cela una complicata rete attivata da stimoli tattili, che regola la produzione degli ormoni vegetali che indirizzano la crescita del fusto o arrestano le gemme.
La Saintpaulia non nasce per stare sul comodo centrino all’uncinetto della zia, ma per vivere in un habitat complesso e competitivo come quello delle foreste tanzaniane, in cui la lotta per spazio e risorse aumenta in modo iperbolico la selettività delle soluzioni e le nicchie in cui prosperare. Dal canto vostro, voi millantatori di pollice verde, non lavatevi le mani e tenetele bene a posto: a causa delle sue origini la Saintpaulia è un po’ asociale.